giovedì 29 dicembre 2016

Hillary Clinton

Hillary Clinton approvò l’invio di gas Sarin ai ribelli siriani per incastrare Assad

di Matt Agorist

Tutta la verità sulla guerra in Siria e sui suoi retroscena segreti.

Hillary Clinton
Hillary Clinton
Nell’aprile del 2013, la Gran Bretagna e la Francia informarono le Nazioni Unite che c’erano prove credibili che la Siria avesse usato armi chimiche contro le forze ribelli. Solo due mesi più tardi, nel giugno del 2013, gli Stati Uniti conclusero che il governo siriano in effetti aveva usato armi chimiche nella sua lotta contro le forze di opposizione. Il presidente Obama ha subito usato l’attacco chimico di Ghouta, come pretesto per l’invasione e il sostegno militare americano diretto e autorizzato ai ribelli.
Da quando gli Stati Uniti finanziano questi “ribelli moderati”, sono state uccise più di 250.000 persone, più di 7,6 milioni sono state sfollate all’interno dei confini siriani e altri 4 milioni di esseri umani sono stati costretti a scappare dal paese. Tutta questa morte e distruzione, portata da un sadico esercito di ribelli finanziati e armati dal governo degli Stati Uniti, era basata – è quello che ora ci viene detto – su una completa montatura.
Seymour Hersh, giornalista premio Pulitzer noto a livello mondiale, ha rivelato, in una serie di interviste e libri, che l’amministrazione Obama ha falsamente accusato il governo siriano di Bashar al-Assad per l’attacco con gas sarin e che Obama stava cercando di usare questo fatto come scusa per invadere la Siria. Come ha spiegato Eric Zuesse in Strategic Culture, Hersh ha indicato un rapporto dell’intelligence britannica che sosteneva che il sarin non veniva dalle scorte di Assad. Hersh ha anche affermato che nel 2012 era stato raggiunto un accordo segreto tra l’amministrazione Obama e i leader di Turchia, Arabia Saudita e Qatar, per imbastire un attacco con gas sarin e darne la colpa ad Assad, in modo che gli Stati Uniti potessero avere la scusa per invadere e rovesciare Assad.
Libri e varie...
OBIETTIVO SIRIA  - LIBRO
Come la CIA, le bande criminali e le ONG realizzano stragi di massa e distorcono le informazioni per manipolare l'opinione pubblica
di Tony Cartalucci, Nile Bowie

Un libro per colpire i bombardamenti, svelare la Grande Bugia in tempo, per fermare l'ennesima guerra ?umanitaria?. La situazione della Siria è drammatica. Il paese si dibatte in una cruenta guerra civile, oggetto di spietati attacchi da parte di nemici interni ed esterni. La cosiddetta ?rivolta siriana? fa in realtà parte di una cinica strategia statunitense che si serve di provocatori, mercenari, fanatici fondamentalisti e ONG corrotte.
 Essi sono decisi a colpire uno stato arabo indipendente, dove la ricchezza generata dal petrolio viene impiegata per finanziare lo stato sociale, proprio come avveniva in Libia prima che questa fosse annientata con analoghe modalità. I paesi vicini partecipano al massacro, come sciacalli e iene che strisciano ai piedi del leone americano.
 ?Obiettivo Siria? è un ammonimento sul modo di operare dell'onnipotente ?Impero del Dollaro?. La trama americana, finanziata dai ?petrodollari? delle monarchie del Golfo, attiva la tattica delle ?counter-gang?: terroristi ? mercenari e irregolari, la ?legione straniera? della CIA ? che fanno saltare in aria edifici e massacrano gli innocenti, per poi addossare le responsabilità della carneficina al governo preso di mira.
 ONG come NED ? National Endowment for Democracy ? incoraggiano gli ?attivisti?, i cui leader sono ambiziosi sociopatici, intenti ad aggiudicarsi avidamente una parte delle spoglie dello Stato abbattuto. I mezzi d'informazione credono alla Grande Bugia e la celebrano propagandisticamente, creando una realtà falsificata attraverso cui non è possibile farsi una opinione critica, libera e indipendente.
  ?Obiettivo Siria? mostra come queste guerre siano architettate attraverso la strumentalizzazione degli istinti più nobili dell'animo umano, tramite l'inganno di coloro che altrimenti tenderebbero a contrastare l'intervento armato, manipolandoli al servizio dell'assassinio di massa e della dittatura globale del potere economico.
 Anteprima - Obiettivo Siria - Libro di Tony Cartalucci, Nile Bowie Credo che le incaute speranze e gli ancor più incauti entusiasmi per le cosiddette "primavere arabe" si siano ormai volatilizzati, soprattutto in seguito alla vicenda che ha coinvolto Gheddafi in Libia. Gheddafi è stato un tiranno a lungo tollerato e perfino adulato dagli occidentali, finché questi non hanno cominciato ad accorgersi che il decisivo intervento della NATO contro di lui si era concretizzato dal momento in cui egli aveva cominciato a intralciare gli interessi francesi e britannici in Libia, opponendosi contemporaneamente alle speculazioni di alcune multinazionali nei lucrosi campi dell'acqua e della telefonia nel continente africano.
 Quelle "primavere" erano state tacitamente e brutalmente soffocate nei Paesi della penisola arabica, alcuni governi dei quali - e gli organismi mediatici che essi finanziano - sostengono invece decisamente i gruppi fondamentalisti, che hanno animato, se non addirittura egemonizzato, altrove la rivolta.
 Infine - a parte l'iniziale "caso" tunisino, che aveva forse preso in contropiede sia i governi che gli imprenditori occidentali - la rivolta si è invariabilmente indirizzata contro i Paesi musulmani retti da quei regimi che noi, impropriamente, definivamo "laici". Nemmeno uno dei ricchi e feroci tirannelli degli emirati, che il petrolio e il turismo hanno ormai reso arci-opulenti e che sono interlocutori preziosi delle banche e delle lobby occidentali, è stato rovesciato, mentre, fra i regimi arabi "laici", quello dei militari algerini e rimasto indisturbato nonostante il responso negativo delle urne'.
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 Introduzione - Obiettivo Siria - Libro di Tony Cartalucci, Nile Bowie Questi avvenimenti sono stati censurati dai media appartenenti al mainstream, i quali proseguono senza tregua il loro sforzo, finalizzato a indurre l'opinione pubblica di tutto il mondo a credere che gli eventi siriani siano una nuova "rivoluzione del popolo", mentre i fatti dimostrano chiaramente che si tratta di un altro sanguinoso "cambio di regime" incentivato dal Governo americano.
 Questa non dovrebbe essere una sorpresa. La storia ricorda che la CIA ha orchestrato innumerevoli insurrezioni violente in diversi Paesi del mondo, armando bande di mercenari e "squadroni della morte", con l'obiettivo di rovesciare i governi nazionali ed espandere la dominazione americana in ogni angolo del globo.
 Nel 1988, l'allora comandante del locale distaccamento John Stockwell, che portò avanti la guerra segreta in Angola, valutò che la CIA avesse organizzato approssimativamente 3000 operazioni maggiori e 10.000 operazioni minori di questa tipologia, che provocarono la morte di più di 6 milioni di persone.
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 Indice del libro Indice
Nota sull'opera
Prefazione
di Franco Cardini
Il puzzle siriano
Giochi di potere
"Primavera" o disgregazione del mondo arabo?
Introduzione
Le premesse
La cosiddetta "Primavera Araba"
La cronologia: 2008-2010, preparazione del campo di battaglia
2011: l'anno dell'inganno
Rivolta e insurrezione in Siria
L'architettura dell'insorgenza
Gestione della percezione nella guerra psicologica attraverso bugie,
disinformazione, montature e travisamenti
La prospettiva di una guerra regionale
Fasi della guerra non convenzionale
Struttura di un movimento di insorgenza o di resistenza
Giustizia poetica nel Golfo Persico
La Turchia e la questione curda
Israele e la strada verso la Persia
Sanzioni
Invasione
Un fronte unito contro l'Iran
La costruzione delle provocazioni
Rivoluzione colorata finanziata dall'estero
Assistere le rivoluzioni popolari con le forze armate
Terrorismo sponsorizzato dagli Stati Uniti
Mujahedin-e Khalq e l'insorgenza armata
Potenziali alleati etnici
Fomentare un colpo di stato militare
La posizione cino-russa
Conclusioni
Appendice 1 - Siria: la testimonianza di un sacerdote
Appendice 2 - Cos'è Amnesty International?
Il finanziamento di Amnesty International
La leadership di Amnesty International
Amnesty International tradisce la reale promozione dei diritti umani
Appendice 3 ? La cronaca occidentale sulla Siria sta andando in pezzi
Appendice 4 ? La Turchia tenta di provocare la guerra alla Siria...
MASSONI
Società a Responsabilità illimitata. La Scoperta delle Ur-Lodges
di Gioele Magaldi, Laura Maragnani

Da JFK a papa Giovanni, da Margareth Thatcher a Deng Xiao Ping, da Barack Obama a Vladimir Putin, ecco come le segretissime ur-lodges massoniche si contendono il governo del mondo.
 Sedetevi e fate un bel respiro: qui trovate storia, nomi e obiettivi dei massoni al potere in Italia e nel mondo, raccontati da autorevolissimi insider del network massonico internazionale, che per la prima volta aprono gli archivi riservati delle proprie superlogge (Ur-Lodges). Le liste che leggerete sono sconvolgenti. Lo sapevate che Angela Merkel e Vladimir Putin sono stati iniziati alla stessa Ur-Lodge, la Golden Eurasia? E che l’Isis è manipolato da superfratelli assolutamente indifferenti all’Islam?
 Da Barack Obama a Xi Jimping, da Mario Draghi a Giorgio Napolitano, da Christine Lagarde a Pier Carlo Padoan, passando per Gandhi, Reagan, Mandela, Agnelli, Clinton e Blair, ecco i grembiulini che hanno segnato la storia del Novecento e dei primi anni Duemila.
 Tra le Ur-Lodges neoaristocratiche, che vogliono restaurare il potere degli oligarchi, e quelle progressiste, fedeli al motto Liberté Égalité Fraternité, è in corso una guerra feroce. L’ultimo atto è già iniziato, come rivela Magaldi per la prima volta, con la rottura della "pax massonica" stilata nel 1981: il patto "United Freemasons for Globalization".
 Una rilettura esplosiva del Novecento nei suoi momenti più drammatici – la guerra fredda, gli omicidi dei fratelli Kennedy e di M.L. King, gli attentati a Reagan e a Wojtyla – arrivando fino al massacro dell’11 settembre 2001 e all’avanzata dell’Isis in questi giorni. Il primo volume di una trilogia che offre un’inedita radiografia del potere....
ISIS
Mandanti, registi e attori del terrorismo internazionale
di Paolo Sensini

Questo libro fa emergere un quadro sconvolgente, ma allo stesso tempo necessario, per capire e orientarsi nel mare tempestoso in cui ci troviamo a vivere.
 Terrorismo e Isis: da tempo sui mezzi d’informazione non si parla d’altro, anche in seguito agli ultimi attentati in alcune capitali europee. Concetti declinati in tutte le maniere possibili e immaginabili, soprattutto riferendosi alle guerre combattute nel Vicino e Medio Oriente.
 Ma conosciamo tutta la verità? Abbiamo davvero tutte le informazioni per esprimere un giudizio preciso? Quelle che leggiamo sui giornali o ascoltiamo in tv corrispondono alla realtà dei fatti oppure sono menzogne? È possibile che gli uomini di governo dell’occidente stiano sfruttando il terrorismo, che non cessano di calunniare come se fosse l’origine di tutti i mali, per ottenere un potere straordinario nei confronti della società?
 Che cos’è dunque il cosiddetto terrorismo internazionale (Al-Qa’ida, ISIS, Jabhat al-Nusra, Boko Haram, al-Shabaab, etc.)? Ma, soprattutto, chi ne trae beneficio?
 Sono queste le domande fondamentali a cui il libro di Paolo Sensini, dopo aver vagliato un’imponente mole di materiali e documenti originali, risponde per la prima volta in maniera esaustiva e completa. E lo fa mettendo finalmente in luce la totalità degli aspetti che riguardano i mandanti, i registi, gli attori e le pratiche di quella che definisce come strategia del caos.
 In questo scenario anche l’Islam e le sue centrali ideologiche, su cui si sono versati fiumi di parole senza mai toccare il cuore del problema, assumono un significato e dei contorni molto più chiari e definiti....
N.W.O. NEW WORLD ORDER - L'ALTRA FACCIA DI OBAMA
Il fallimento del sogno americano
di Enrica Perucchietti

Con questo saggio scoprirete fino a che punto si spinge il coinvolgimento di Barack Obama nel progetto di costituzione del NWO.
 Presentato come l'incarnazione del Sogno Americano, il Presidente si è rivelato invece un'abile pedina dei poteri mondialisti, disattendendo tutte le promesse elettorali. Insignito del Premio Nobel alla Pace, si è dimostrato un guerrafondaio, continuando la politica estera intrapresa dai successori.
 Documenti alla mano, conoscerete le vere origini del Presidente americano, il mistero del certificato di nascita, il reclutamento dei suoi genitori nella CIA, le ombre del suo passato, la sua affiliazione alla massoneria americana e il coinvolgimento nel Club Bilderberg. Vi sveleremo le tecniche di PNL e di condizionamento mentale che Obama utilizza nei suoi discorsi pubblici; le ambiguità della sua politica estera e il fallimento delle promesse elettorali.
 Un saggio straordinario che svela finalmente i retroscena che si celano dietro la figura del Presidente, tipico esempio di burattino comandato da gruppi occulti. E ancora, i maxi finanziamenti da parte di Wall Street, Multinazionali e uomini corrotti nelle sue campagne elettorali, il benestare alla diffusione degli O.G.M. e all'introduzione di microchip sottocutanei, i veri interessi che si celano dietro la sua riforma sanitaria.
 Un viaggio a ritroso nella vita di Obama per capire quali sono gli obiettivi che la sua amministrazione persegue: la costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale....
ISIS S.P.A. - LIBRO
Storia segreta della cospirazione occidentale e del terrore islamico - La verità che nessuno vi racconta
di Daniel Estulin

Attentati in Francia, Germania, Belgio, Inghilterra? Siamo sotto assedio, gli estremisti islamici ci attaccano, tuonano i media. E i governi si affrettano a varare misure straordinarie, i controlli si moltiplicano, le nostre libertà personali diminuiscono in nome della sicurezza collettiva. Eppure, se seguissimo la pista del denaro, verrebbe fuori una realtà ben diversa.
  Chi arma i kamikaze? Chi paga i loro centri di addestramento? Chi ci guadagna da questo costante stato di allerta, e ancora di più dal caos che impedisce al Medio Oriente di diventare un vero interlocutore politico ed economico? 
 La risposta è sotto gli occhi di tutti: da sempre i servizi segreti inglesi e americani hanno alimentato i conflitti degli Stati arabi per impedire che diventassero troppo autonomi. Fomentare le tendenze più radicali è il modo migliore per assicurarsi il controllo delle risorse. È successo in Iran, Iraq, Siria, Afghanistan, proprio quelli che oggi sono i focolai del terrore.
 In questo libro Daniel Estulin documenta la sistematica strategia destabilizzatrice dell'Occidente, ricostruisce gli interessi dietro il Jihad e spiega che ISIS, Al Qaida, talebani e Fratelli musulmani hanno un'unica matrice: le scuole estremiste finanziate attraverso l'Arabia Saudita, il principale alleato degli angloamericani in Oriente. Le stesse scuole che hanno formato i kamikaze attivi in Europa, molti dei quali erano noti da tempo ai servizi segreti. Perché nessuno li ha fermati? 
 
 - Chi forma i jihadisti?
 - I servizi segreti conoscevano i kamikaze, ma non li hanno fermati. Perché?
 - Chi ci guadagna dalle tensioni in Medio Oriente?
  La prima grande inchiesta sugli interessi economici e politici dietro il terrorismo islamico. Che ha radici profonde in Occidente.
 Il mondo è in guerra, non di religione,
ma per il potere e i soldi.
Papa Francesco...
“In base ai termini dell’accordo – i finanziamenti venivano dalla Turchia, e parimenti dall’Arabia Saudita e dal Qatar – la CIA aveva l’incarico di prendere armi dagli arsenali di Gheddafi in Siria”. Zuesse nel suo rapporto spiega che Hersh non ha detto se queste “armi” includevano i precursori chimici per la fabbricazione del sarin che erano immagazzinati in Libia. Ma ci sono stati molteplici rapporti indipendenti che sostengono che la Libia di Gheddafi possedeva tali scorte, e anche che il Consolato degli Stati Uniti a Bengasi, in Libia, controllava una “via di fuga” per le armi confiscate al regime di Gheddafi, verso la Siria, attraverso la Turchia.
Anche se Hersch non ha specificamente detto che la “Clinton ha trasportato il gas”, l’ha implicata direttamente in questa “via di fuga” delle armi, di cui il gas sarin faceva parte. Riguardo al coinvolgimento di Hillary Clinton, Hersh ha parlato anche dell’ambasciatore Christopher Stevens, morto nell’assalto dell’ambasciata a Bengasi, affermando: “L’unica cosa che sappiamo è che la Clinton era molto vicina a Petraeus che era il direttore della CIA in quel periodo… Non è fuori dal giro, lei sa quando ci sono operazioni segrete. Dell’ambasciatore che è stato ucciso, sappiamo che era conosciuto come qualcuno che non sarebbe stato coinvolto con la CIA. Tuttavia, il giorno della missione si stava incontrando con il responsabile locale della CIA e la compagnia di navigazione. Egli era dunque certamente coinvolto, consapevole e a conoscenza di tutto quello che stava succedendo. E non c’è modo che qualcuno in quella posizione così sensibile non stesse parlando col proprio capo, ovvero Hillary Clinton, all’epoca Segretario di Stato, figura che nel governo statunitense ha la responsabilità della politica estera e del corpo consolare, attraverso qualche canale“.
A supportare Hersh nelle sue affermazioni, è il giornalista investigativo Christof Lehmann, che dopo gli attacchi, ha scoperto una pista di prove che riporta al Presidente dello Stato Maggiore Congiunto, Martin Dempsey, al Direttore della CIA John Brennan (subentrato nella guida della CIA l’8 marzo 2013 dopo le dimissioni di Petraeus nel novembre 2012 e il successivo interim di Morell), al capo dell’intelligence saudita principe Bandar, e al Ministero degli Interni dell’Arabia Saudita.
Come ha spiegato Lehmann, i russi e altri esperti hanno più volte affermato che l’arma chimica non avrebbe potuto essere una dotazione standard dell’arsenale chimico siriano e che tutte le prove disponibili – tra cui il fatto che coloro che hanno offerto il primo soccorso alle vittime non sono rimasti lesionati – indicano l’uso di sarin liquido, fatto in casa. Questa informazione è avvalorata dal sequestro di tali sostanze chimiche in Siria e in Turchia.
Anche se non è la prova definitiva, non si deve glissare su questa implicazione. Come il Free Thought Project ha riferito ampiamente in passato, i Clinton hanno legami con i cartelli criminali internazionali che li hanno finanziati per decenni. Quando Hillary Clinton divenne Segretario di Stato nel 2009, la Fondazione William J. Clinton ha accettato di rivelare l’identità dei suoi donatori, su richiesta della Casa Bianca. Secondo un protocollo d’intesa, rivelato da Politifact, la fondazione poteva continuare a raccogliere donazioni provenienti da paesi con i quali aveva rapporti esistenti o che stavano tenendo programmi di finanziamento. Le registrazioni mostrerebbero che dei 25 donatori che hanno contribuito con più di 5 milioni di dollari alla Fondazione Clinton nel corso degli anni, sei sono governi stranieri, e il maggior contribuente è l’Arabia Saudita. L’importanza del ruolo dell’Arabia Saudita nel finanziamento dei Clinton è enorme.

Un po’ di storia

Nel 1949, la CIA pianificò e effettuò il suo primo colpo di stato in Siria. Rovesciò un leader democraticamente eletto, con lo scopo di consentire la costruzione di un oleodotto per il petrolio dei sauditi che doveva passare attraverso la Siria e arrivare al più grande mercato del petrolio: l’Europa. La costruzione del gasdotto iniziò l’anno successivo.
Ma poi ci fu una serie di colpi di stato siriani (innescati dall’interno anziché da potenze straniere, nel 1954, 1963, 1966, e, infine, nel 1970), che si sono conclusi con l’ascesa al potere di Hafez al-Assad, durante il colpo di stato del 1970. Quindi l’oleodotto trans-arabico a lungo pianificato dai Saud non è ancora stato costruito.
Tuttavia, la famiglia reale saudita, che possiede la più grande azienda mondiale di petrolio, l’Aramco, ora non vuole più aspettare. Obama è il primo presidente degli Stati Uniti ad aver seriamente tentato di svolgere il loro tanto desiderato “cambio di regime” in Siria, in modo da consentire la costruzione sul territorio siriano non solo dell’oleodotto trans-arabico dei Saud, ma anche del gasdotto Qatar-Turchia che la famiglia reale Thani (amica dei Saud), che possiede il Qatar, vuole che sia costruita lì.
Gli Stati Uniti sono alleati con la famiglia Saud (e con i loro amici, le famiglie reali del Qatar, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Bahrain e Oman). La Russia è alleata con i leader della Siria, così come in precedenza lo era stata con Mossadegh in Iran, Arbenz in Guatemala, Allende in Cile, Hussein in Iraq, Gheddafi in Libia, e Yanukovich in Ucraina (tutti rovesciati con successo dagli Stati Uniti, ad eccezione del partito Baath in Siria).
Matt Agorist è un veterano congedato con onore del Corpo degli US Marines, ed ex operatore di intelligence, direttamente incaricato dalla NSA. Questa precedente esperienza gli fornisce una visione unica nel mondo della corruzione del governo e dello stato di polizia americano. Agorist è stato un giornalista indipendente per oltre un decennio ed è apparso sulle reti di tutto il mondo.
Articolo di Matt Agorist
Rivisto da Conoscenzealconfine.it
Fonte: http://vocidallestero.it/2016/05/08/giornalista-premio-pulitzer-hillary-approvo-linvio-di-gas-sarin-ai-ribelli-siriani-per-incastrare-assad/
ISIS
Mandanti, registi e attori del terrorismo internazionale
di Paolo Sensini

Questo libro fa emergere un quadro sconvolgente, ma allo stesso tempo necessario, per capire e orientarsi nel mare tempestoso in cui ci troviamo a vivere.
 Terrorismo e Isis: da tempo sui mezzi d’informazione non si parla d’altro, anche in seguito agli ultimi attentati in alcune capitali europee. Concetti declinati in tutte le maniere possibili e immaginabili, soprattutto riferendosi alle guerre combattute nel Vicino e Medio Oriente.
 Ma conosciamo tutta la verità? Abbiamo davvero tutte le informazioni per esprimere un giudizio preciso? Quelle che leggiamo sui giornali o ascoltiamo in tv corrispondono alla realtà dei fatti oppure sono menzogne? È possibile che gli uomini di governo dell’occidente stiano sfruttando il terrorismo, che non cessano di calunniare come se fosse l’origine di tutti i mali, per ottenere un potere straordinario nei confronti della società?
 Che cos’è dunque il cosiddetto terrorismo internazionale (Al-Qa’ida, ISIS, Jabhat al-Nusra, Boko Haram, al-Shabaab, etc.)? Ma, soprattutto, chi ne trae beneficio?
 Sono queste le domande fondamentali a cui il libro di Paolo Sensini, dopo aver vagliato un’imponente mole di materiali e documenti originali, risponde per la prima volta in maniera esaustiva e completa. E lo fa mettendo finalmente in luce la totalità degli aspetti che riguardano i mandanti, i registi, gli attori e le pratiche di quella che definisce come strategia del caos.
 In questo scenario anche l’Islam e le sue centrali ideologiche, su cui si sono versati fiumi di parole senza mai toccare il cuore del problema, assumono un significato e dei contorni molto più chiari e definiti....

Isis

Mandanti, registi e attori del terrorismo internazionale
di Paolo Sensini
Questo libro fa emergere un quadro sconvolgente, ma allo stesso tempo necessario, per capire e orientarsi nel mare tempestoso in cui ci troviamo a vivere.
Terrorismo e Isis: da tempo sui mezzi d’informazione non si parla d’altro, anche in seguito agli ultimi attentati in alcune capitali europee. Concetti declinati in tutte le maniere possibili e immaginabili, soprattutto riferendosi alle guerre combattute nel Vicino e Medio Oriente.
Ma conosciamo tutta la verità? Abbiamo davvero tutte le informazioni per esprimere un giudizio preciso? Quelle che leggiamo sui giornali o ascoltiamo in tv corrispondono alla realtà dei fatti oppure sono menzogne? È possibile che gli uomini di governo dell’occidente stiano sfruttando il terrorismo, che non cessano di calunniare come se fosse l’origine di tutti i mali, per ottenere un potere straordinario nei confronti della società?
Che cos’è dunque il cosiddetto terrorismo internazionale (Al-Qa’ida, ISIS, Jabhat al-Nusra, Boko Haram, al-Shabaab, etc.)? Ma, soprattutto, chi ne trae beneficio?
Sono queste le domande fondamentali a cui il libro di Paolo Sensini, dopo aver vagliato un’imponente mole di materiali e documenti originali, risponde per la prima volta in maniera esaustiva e completa. E lo fa mettendo finalmente in luce la totalità degli aspetti che riguardano i mandanti, i registi, gli attori e le pratiche di quella che definisce come strategia del caos.
In questo scenario anche l’Islam e le sue centrali ideologiche, su cui si sono versati fiumi di parole senza mai toccare il cuore del problema, assumono un significato e dei contorni molto più chiari e definiti.

                                                                                                                                                     

lunedì 26 dicembre 2016

CULTURA


CULTURA

 
I Protocolli dei Savi Anziani di Sion nel mondo arabo e islamico
-         di Dagoberto Husayn Bellucci , dir. resp. agenzia di stampa "Islam Italia"
-         da Haret Hreik , Beirut - Libano
   Il progetto politico rivoluzionario "Eurasia-Islam" le cui coordinate sono state segmento di milizia della nostra esperienza personale fin dall'epoca della nostra collaborazione a riviste quali "Avanguardia" e successivamente " Islam Italia" stabilisce un nesso di continuità ideologica tra l'esperienza delle Rivoluzioni Nazionali e Popolari dell'Ordine Nuovo nazionalsocialista europeo e l'Islam Tradizionale e Rivoluzionario esemplarmente incarnato dalla Repubblica Islamica dell'Iran e dalle nazioni arabe del fronte del rifiuto anti-sionista (che dopo la caduta del regime ba'athista irakeno si riducono alla Siria di Assad e al confinante Libano).

   Il continuum storico tra Nazionalsocialismo europeo e Islam rivoluzionario affonda le sue radici nella comune identificazione di un nemico metafisico nel Giudaismo Internazionale e fissa le sue radici nel quadro di una lotta di autodeterminazione nazionale, indipendenza economica e volontà di riscatto.

    Fisseremo nella rivolta palestinese degli anni 36-39 il momento storico nel quale si sono inverati rapporti di cooperazione tra le forze dell'Asse e le organizzazioni islamiche.

   La rivolta palestinese sarà solamente un epigono di preesistenti relazioni che, fin dai primi anni Venti per quanto concerne il Fascismo italiano e dall'avvento al potere nel Gennaio 1933 per ciò che riguarderà il Nazionalsocialismo tedesco, le forze dell'Ordine Nuovo europeo intratterranno con le avanguardie rivoluzionarie del mondo arabo e musulmano.

   La collaborazione che sarà avviata dalla Germania della Rivoluzione crociuncinata con le nazioni islamiche si riferisce anche all'adesione che le principali organizzazioni musulmane garantiranno alla Totalkampf Nazionalsocialista tedesca.

   Tale adesione incondizionata , esemplarmente rappresentata dalla costituzione di numerose divisioni di SS musulmane, scandirà le affinità elettive di 'razza' tra Nazionalsocialismo e Islam quali manifestazioni e incarnazioni di Mitofanie eroico-tradizionali.

   Il principale ispiratore della rivolta palestinese del triennio 36-39 sarà Haji Alì Amin al Husseini (1893 - 1974 ) il Gran Muftì della Palestina, la massima autorità spirituale del periodo in cui la Terrasanta sarà sottoposta al mandato giudaico-britannico di Sir Herbert Samuel autentico "principe d'Israele" investito dal Governo di S.M. britannica di presiedere all'amministrazione territoriale della terra "promessa" all'organizzazione sionista di Chaim Weizzman che la erediterà successivamente alla seconda guerra di aggressione giudaica contro l'Europa.

   Designato fin dal 1921 dalle autorità mandatarie britanniche a diventare la guida religiosa  dei musulmani di Palestina il Gran Muftì diverrà successivamente il presidente del Supremo Consiglio Musulmano di Terrasanta organismo direttamente responsabile - come oggi lo è il Waqf - dei Luoghi Sacri dell'Islam ovverosia della sacra Spianata delle Moschee o Haram el Shariff , la collina delle Moschee sul monte Moria dove sorgono le moschee di al-Aqsa e quella di Omar.

   Allo scoppio dei tumulti anti-ebraici , provocati proprio da uno scontro avvenuto tra opposti manifestanti nella zona del muro del pianto rivendicato dai sionisti , Haji Amin sarà l'ispiratore principale della rivolta e successivamente il referente dei rivoluzionari palestinesi.

   Condannato in contumacia dalle autorità britanniche al Husseini riuscirà a riparare prima in Siria e infine in Iraq dove, nei primi anni quaranta, sarà al lato dell'Organizzazione paramilitare del Quadrato d'Oro diretta da Rashyd el Kailani e da altri giovani ufficiali nazionalisti.

   Quando nella primavera del 41 un putsch porterà i dirigenti del Quadrato d'Oro alla presidenza del Consiglio la Gran Bretagna risponderà con un autentica aggressione militare che - in pieno conflitto mondiale - spezzerà le rivendicazioni indipendentiste dei nazionalisti e dei militari iracheni.

   A nulla varranno i pochi aiuti militari offerti in ritardo ad al-Kailani dalle potenze dell'Asse. La primavera anti-imperialista di Baghdad verrà sedata dalla repressione britannica e sia al Kailani che il Gran Muftì saranno costretti ad una fuga che , dal vicino Iran li porterà , attraverso i Balcani, in Germania e Italia.

   Il Gran Muftì sarà prima a Roma e poi a Berlino dove lancerà i suoi proclami alla Jihàd per i musulmani europei e arabi al fianco delle potenze dell'Asse. Si costituiranno allora i primi nuclei di Waffen SS bosniache e albanesi che prenderanno parte alla Guerra nei Balcani.

   Husseini sarà quindi in Croazia e Bosnia a dirigere le operazioni di reclutamento dei volontari che accorreranno numerosi nelle divisioni SS "Handschar" invocando nell'estate del 1942 la mobilitazione totale dei paesi musulmani contro l'Imperialismo anglo-americano e il bolscevismo.

   Hitler riconoscerà il valore della Guida spirituale dei palestinesi accordando al suo ospite ampi spazi di manovra politica e di propaganda. Husseini potrà così disporre delle strutture del Partito Nazionalsocialista , parlerà alla moschea di Berlino e terrà conferenze oltre agli accorati appelli anti-sionisti diffusi da radio Berlino.

   Arrestato nel 45 il Gran Muftì riuscirà nuovamente a scappare e a raggiungere il Cairo dove parteciperà alla costituzione della Lega Araba 

   L'antigiudaismo nazionalsocialista sarà preludio all'alleanza in chiave anti-sionista e antimperialista con il mondo arabo e islamico dove saranno evidenti le manifestazioni di solidarietà alla politica dell'Asse e al disegno dell'Ordine Nuovo nazionalsocialista europeo. La Germania nazionalsocialista era estranea a qualsiasi interesse di tipo colonialista in Africa o nel Vicino Oriente seguendo invece , in politica estera, le mire espansionistiche continentali verso l'Europa Orientale come del resto era stato anticipato , fin dalla metà degli anni Venti, da Adolf Hitler che nel suo "Mein Kampf" indicherà espressamente il rifiuto di qualsivoglia tentativo di conquista esterna al continente europeo.

   Mentre il fascismo italiano, ancorato ad una visione colonialista e proiettato geopoliticamente nel bacino del mediterraneo, rappresentava una forza politica tendenzialmente ostile agli interessi nazionali del mondo arabo (e la repressione dell'ordine dei Senussi in Libia operata dall'esercito italiano nel periodo compreso tra il 1928 e il 1931 confermerà questa tendenza piccolo-imperialistica italiana) ; il Nazionalsocialismo tedesco rappresenterà per i movimenti indipendentisti e nazionalisti arabi e musulmani un alleato naturale contro il giogo anglo-francese e contro le pretese rivendicazioni ad uno Stato Nazionale degli ebrei e del movimento sionista internazionale.

    Adolf Hitler non casualmente dichiarerà - in una delle sue ultime note trascritte da Bormann - che "il nostro alleato italiano ci ha intralciato dappertutto in Africa del Nord. Ci ha impedito di seguire una politica rivoluzionaria. Per forza di cose, questo spazio vitale divenne un monopolio italiano e, in quanto tale, fu preteso dal Duce. Solo noi potevamo liberare i paesi islamici controllati dalla Francia. Ciò avrebbe avuto immense ripercussioni in Egitto e nel Medio Oriente dove gli inglesi regnavano padroni." (1)

    I capi nazionalisti arabi attendevano una svolta politica che spezzasse il clima di rassegnazione che regnava nelle principali cancellerie europee: la Gran Bretagna tiranneggiava i palestinesi e imponeva loro il massiccio afflusso di immigrati ebrei , la Francia aveva abdicato - dopo la Dichiarazione Balfour del 1917 e l'infami accordi di pace di Versailles - al suo ruolo di potenza cattolica su Gerusalemme e i Luoghi Santi della Palestina e l'Italia fascista oscillava tra un incondizionato 'balance of power' e una politica rivoluzionaria che veniva preclusa nel Mediterraneo dalle democrazie occidentali. Lo stesso Mussolini pur ritenendo un gravissimo errore politico l'idea di creare un focolare nazionale ebraico in Palestina non rinuncerà - tra il 1927 e il 1937 - a accattivarsi le simpatie di Weizzman e dell'Organizzazione Sionistica Internazionale ospitando anche i futuri quadri della marina militare israeliana che verranno addestrati presso la scuola di marina a Civitavecchia.

    Il Nazionalsocialismo tedesco al contrario sembrò interessarsi subito dello scacchiere mediorientale in particolare delle nazioni arabe sottoposte al dominio coloniale francese.

"Dopo le prime agitazioni rivendicative ed il pogrom di Costantina nel 1934, l'Africa del Nord fu sempre più presentata come il tallone d'Achille della Francia. La propaganda nazista - scrive Stefano Fabei (2) - si intensificava ed il giornale cairota "Al Ahràm" , il 9 settembre del 1934, citando il "Telegraph" di Vienna , informava che per mezzo dell'Ufficio di Politica Estera diretta da Alfred Rosemberg, i Tedeschi svolgevano un'attivissima propaganda nel Maghreb, in Siria, in Palestina ed in Libano…"Sono stampati finora sessanta volumi in arabo per essere distribuiti nei paesi arabi. La propaganda nazista mira ad eccitare l'elemento arabo contro gli ebrei e contro la Francia e l'Inghilterra e a preparare la rivolta dell'Africa settentrionale…"

    E' all'interno di questa operazione propagandistica - che non tarderà a dare i suoi frutti con le rivolte palestinesi del 36-39 e con la sollevazione irachena del Quadrato d'Oro due anni dopo - che si devono analizzare le fortune incontrate nel mondo islamico da un volume che non mancherà di focalizzare ed individuare nell'ebraismo cosmopolita e nel movimento sionista il principale nemico dell'Islam.

   "I Protocolli dei Savi Anziani di Sion" rappresenteranno il programma di occupazione mondiale della setta occulta del Giudaismo : nell'introduzione alla prima edizione del 1903 Sergej Nilus illustrerà in maniera chiara il percorso del Serpente Simbolico indicando quale ultima tappa Costantinopoli prima del ritorno a Gerusalemme.

    Gli avvenimenti della Rivoluzione bolscevica - diretta da elementi giudaici - e di quella del movimento laico e nazionalista dei Giovani Turchi confermarono che , dietro alle quinte della storia , una forza misteriosa stava decidendo i destini mondiali. Le "forze occulte" che determinarono l'avvento del comunismo ateo di stato e la vittoria del bolscevismo a Mosca erano le stesse che dirigevano il rapido processo di nazionalizzazione e di laicizzazione della Turchia all'indomani della Grande Guerra che aveva segnato la scomparsa dell'Impero Ottomano.

    Dietro al mezzo ebreo Lenin si agitavano schiere di attivisti marxisti di razza ebraica così come in Turchia dietro ad Ataturk si muovevano gli elementi della setta cripto-ebraica dei Dummeh (eredi del messianismo sabbateo che nel XVII° secolo aveva infiammato i ghetti di mezza Europa) e le diverse logge massoniche operative e al servizio di Israele.

   L'Internazionale Ebraica rappresentava un potere occulto al di sopra dei Governi nazionali. .L'alta finanza kahalica di Wall Street e quella della City di Londra soccorrevano i confratelli rivoluzionari bolscevichi di Mosca mentre assieme ai potentati ebraici di Parigi continuavano a finanziare il movimento sionista.

   "I Protocolli dei Savi Anziani di Sion" identificavano chiaramente obiettivi e strategie del movimento sionista combacianti con l'evoluzione politica internazionale. La Grande Guerra mondiale era stata una Guerra Giudaica d'aggressione ai vecchi Imperi Centrali (Germania e Austria-Ungheria) , alla Russia zarista e all'Impero Ottomano. All'indomani del diktat di Versailles la Germania di Weimar era sottoposta al revanscismo francese in una condizione di vassallaggio , l'Austria-Ungheria non esisteva più come Impero multietnico creando un vuoto nella mitteleuropa foriero di future rivendicazioni e conflitti tra stati inventati sulla carta dagli apprendisti stregoni di Versailles (Cecoslovacchia, Ungheria, Austria, Yugoslavia ognuno di questi stati rappresentava un potenziale pericolo per i vicini oltre ad essere irrimediabilmente troppo deboli per resistere alla ventata rivoluzionaria bolscevica e al contraccolpo delle forze nazionali). L'Impero russo era stato spazzato via dal golpe ebraico di Lenin e dall'instaurazione di uno Stato che rappresentava una perenne minaccia alla stabilità internazionale. L'Impero Ottomano smembrato aveva dovuto cedere i suoi territori arabi al colonialismo franco-britannico ( con la Siria e il Libano caduti sotto il giogo francese e Palestina, Iraq e i territori dell'odierna Giordania sotto dominio britannico).

    Di fronte a questi mutamenti nella politica mondiale non era dunque irrazionale l'esistenza di forze "occulte" operanti a livelli sovranazionali e al di fuori dei controlli dei Governi. L'Internazionale Ebraica per dirla con il più lucido studioso italiano dei movimenti occulti ovvero Giovanni Preziosi, direttore per un trentennio della "Vita Italiana" il quale , in un articolo pubblicato nel febbraio 1921 scriveva: "Chi ha letto le pagine precedenti non può che trarne le seguenti conclusioni: a) Esiste da secoli una organizzazione segreta, politica, internazionale, degli Ebrei, oltremodo potente. b) Essa possiede l'ambizione titanica di asservire il mondo al proprio dominio. c) Per raggiungere questo scopo , essa lavora da secoli a disgregare la compagine degli Stati a base nazionale, tenendo a conglomerarli in un complesso internazionale e mondiale, dominato e sfruttato da Israele.  d) Il metodo da essa adoperato per indebolire prima e distruggere poi gli Stati politici, consiste nella propaganda fra le masse di idee determinanti la disorganizzazione, fatta secondo un programma abilmente calcolato: dal liberalismo al radicalismo,  dal radicalismo al socialismo, dal socialismo al comunismo, dal comunismo all'anarchia (portando all'assurdo i principi di eguaglianza). Durante questi diversi tempi Israele ,chiuso nella duplice cintura della sua religione intollerante e del suo esclusivismo di razza, è rimasto immune da dottrine corrosive. e) I Saggi di Sion disprezzano profondamente i governi politici ed evoluti di Europa, la loro politica, le loro costituzioni democratiche. Per questi Saggi di Sion, il governare è un'arte sublime e segreta , che si conquista mediante una cultura tradizionale impartita a pochi eletti accuratamente selezionati. f) Data questa concezione di governo, le masse hanno poco valore e i loro condottieri sono delle marionette nelle mani dei Saggi di Sion. (…) L'agente maggiore per Israele per l'attuazione del terribile piano è stata ed è la banca. Invero, la banca internazionale ebraica, a mezzo dei suoi complici ha operato in Italia conformemente alle sue caratteristiche generali, mettendo cioè la banca nazionale sotto il dominio dell'alta finanza ebraica internazionale…." (3)

    Sarà così grazie alla potenza dell'oro che la razza dei mercanti e degli usurai si assicurerà il potere economico dettando la propria legge alla politica , sottomettendo i Governi degli Stati nazionali europei ai suoi diktat di potenza. Israele attraverso il ricatto , le manovre segrete dei suoi emissari e le quinte colonne ebraiche infiltrate in tutti i posti di governo d'Europa riuscirà a creare le premesse per la creazione in Palestina della cosiddetta "homeland" per il popolo ebraico.

    I Protocolli dei Savi di Sion cominciarono così a circolare anche nel mondo arabo e islamico. La prima traduzione di questo documento apparve sul "Raqib Sayyun" di Gerusalemme , un periodico della comunità latino-cattolica mentre una nuova traduzione dal francese apparirà intorno al 1922 al Cairo in forma di libro.

    Una precedente edizione sembra sia stata data alle stampe a Damasco nel 1920 sempre per iniziativa dei circoli cristiani che reagivano con sdegno e disappunto all'instaurazione del protettorato britannico sulla Terrasanta.

    "A mano a mano che il sionismo assumeva rilievo internazionale , tuttavia, gli antisemiti furono costretti a tenerne conto. - scriverà Sergio Romano nel suo "I falsi Protocolli" (4) - Nacque così , come sappiamo, la tesi secondo cui i Protocolli erano i verbali di riunioni tenutesi a Basilea durante il primo congresso sionista ed erano stati carpiti ad un delegato durante il viaggio di ritorno. La versione si adattava perfettamente al nazionalismo arabo e all'Islam intransigente. In Medio Oriente, dopo la dichiarazione di Balfour, era il sionismo, ancor più dell'Internazionale Ebraica, il nemico da combattere."

    E sarà infatti dopo la seconda guerra mondiale e con la proclamazione dello Stato ebraico che i "Protocolli" troveranno terreno fertile in tutto il mondo arabo e islamico: al Cairo appariranno nel 1951 in una edizione che verrà  ristampata diverse volte fino a diventare un autentico "best seller" (come li definirà un quotidiano libanese nel 1970). Il Ministero dell'Orientamento popolare e il Servizio di Informazioni della Repubblica Araba Unita creata da Nasser con la Siria ne daranno alle stampe nuove edizioni. In arabo i "Protocolli" vennero successivamente ristampati a Beirut (nel 64 e nel 67), in Arabia Saudita dove re Faysal usava farne dono alle delegazioni diplomatiche e agli ospiti che visitavano il Regno e in Siria dove - nel 1984 - il Generale Mustafà Tlass ,potente Ministro della Difesa e tra i massimi dirigenti del partito Ba'ath al potere a Damasco ,  darà alle stampe un volume intitolato "Azzima di Sion" nel quale studierà l'omicidio rituale ebraico di padre Thomas avvenuto nel 1840 nell'attuale capitale siriana. La stampa ebraica internazionale reagirà furiosamente istigando un coro di indignate proteste contro il Governo di Assad. Anche in Iran i "Protocolli" cominciarono a circolare fin dal 1948 ricevendo un forte impulso dopo la vittoria della Rivoluzione Islamica : nuove edizioni apparvero nel 79, 81, 85 e 86 per iniziativa di associazioni culturali islamiche. Attualmente i "Protocolli" sono liberamente in vendita nelle librerie del Cairo come a Damasco e a Beirut. In Libano la televisione del movimento sciita Hez'b'Allah ha riprodotto un serial siriano ispirato ai Protocolli mentre in Iran questi sono oggetto di analisi da parte della stampa specializzata e utilizzati dai quotidiani conservatori per lo studio dell'evoluzione politica internazionale.

     Non dimentichiamo che questo volume sarebbe certamente un validissimo strumento analitico anche in Europa se - di fatto - non fosse stato messo all'indice dall'Inquisizione culturale sistemica e dalla prassi di aggressione della cultura anticonformista operata dai circoli sionisti.

    Noi affermiamo che i "Protocolli dei Savi di Sion" sono un documento programmatico di conquista mondiale redatto da agenti dell'Internazionale Ebraica e conformi al modus operandi del Giudaismo cosmopolita quindi 'veritieri' nella prassi e nelle risultanze storiche….indipendentemente dalla loro indimostrabile "autenticità" che i mass media sionisti e le centrali di disinformazione ebraiche vorrebbero 'provare'.

    Non c'è assolutamente un bel niente da dimostrare: l'ideale del Giudaismo è il Governo Mondiale sotto il tallone di Israele… una verità che conferma ancor più nitidamente di ottant'anni or sono la lucidità di analisi dei Protocolli.

    "Uomini siate e non pecore matte , si che di voi fra voi 'l giudeo non rida" scriveva Dante Alighieri….

 
Note -
1 -  Adolf Hitler - "Ultimi discorsi"  - ediz. di "Ar" - Padova;
2 - Stefano Fabei - "La politica maghrebina del Terzo Reich" - ediz. All'Insegna del Veltro" - Parma 1988;
3       -  Giovanni Preziosi - articolo "E in Italia?…" apparso su "La Vita Italiana"  del Febbraio 1921 e riprodotto nell'edizione dei "Protocolli dei Savi Anziani di Sion" edita dalla stessa rivista nel 1938. L'edizione in questione riporta anche l'introduzione di Julius Evola il quale sottolineerà come : "…il problema della loro "autenticità" è secondario e da sostituirsi con quello, ben più serio ed essenziale, della loro "veridicità". Giovanni Preziosi già sedici anni or sono, nel pubblicare per la prima volta il testo, aveva ben messo in rilievo questo punto. La conclusione seria e positiva di tutta la polemica , che nel frattempo si è sviluppata, è la seguente: che quand'anche (cioè: dato e non concesso) i "Protocolli" non fossero "autentici" nel senso più stretto del termine, è come se lo fossero, per due ragioni capitali e decisive:  1) Perché i fatti ne dimostrano la verità. 2) Perché la loro corrispondenza con le idee-madre dell'Ebraismo tradizionale e moderno è incontestabile.".
Non casualmente, il 'caso' non esiste, Adolf Hitler scriverà nel suo "Mein Kampf" : "Il modo con cui tutta l'esistenza di un popolo può reggere su una menzogna eterna è posto mirabilmente in chiaro dai "Protocolli dei Savi Anziani di Sion" che gli ebrei perseguitano col loro odio più profondo. "Essi si fondano su una falsificazione" lamenta piagnucolando la "Gazzetta di Francoforte" ed in ciò sta la miglior prova che son veri. Ciò che molti ebrei saprebbero fare inconsciamente è qui consapevolmente dichiarato. Ed è quel che importa. Non importa invece sapere da quale cranio giudaico siano uscite tali rivelazioni, è essenziale però il fatto che essi scoprano con orrenda sicurezza la natura e l'attività del popolo ebraico, e li espongano nei loro rapporti intimi e nei loro scopi finali. La migliore critica è fatta naturalmente dalla realtà. Colui che esamini lo sviluppo storico degli ultimi cento anni alla luce di questo libro, capirà subito la ragione delle alte grida levate dalla stampa giudaica. Quando questo libro diventerà breviario di tutto il popolo, il pericolo ebraico potrà considerarsi scomparso."
4- Sergio Romano - "I falsi protocolli" - ediz. "Il Corbaccio" -  Milano 1992;

                                                                                                                                      

venerdì 23 dicembre 2016

BALLANDO MENTRE LA NAVE AFFONDA...


BALLANDO MENTRE LA NAVE AFFONDA...
Ho visto bambini crescere in batteria, come i polli.
Li ho visti ingurgitare cibi precotti, predigeriti e intrugli pieni di additivi e conservanti.
Li ho visti camminare piegati dal peso di zainetti firmati.
Li ho visti intontiti davanti alla TV, perché gli adulti non hanno tempo per loro;
la mamma è in palestra a tonificare i glutei, il papà è al tennis e la nonna è al ricovero per anziani, perché era ingombrante come un vecchio mobile inutilizzato.
Li ho visti gettarsi dalla finestra per imitare Harry Potter.

Ho visto ragazzi violentare ragazze, convinti che quella sia libertà sessuale.
Li ho visti picchiare selvaggiamente i compagni deboli,
perché l’hanno imparato al cinema o alla TV.
Ho visto ragazzi dal cervello liquefatto da droghe preparate da adulti.
Ho visto giovani sballarsi in locali fumosi per fuggire dal nulla.
Li ho visti sfracellarsi sulle strade, all’alba, su auto troppo veloci.
Li ho visti fare domande alle quali nessuno risponde.

Ho visto gli adulti contare l’incasso della giornata e ridere forte, soddisfatti.
Li ho visti correre allo stadio e urlare agitandosi come scimmioni.
Li ho visti fare promesse che non mantengono.
Li ho visti predicare bene e razzolare male.
Li ho visti rubare, corrompere, prostituirsi, vendere la madre, l’amore, l’amicizia, in cambio di un conto in banca.
Li ho visti leggere i quotidiani del mattino per avere argomenti di conversazione.
Li ho visti acquistare idee di seconda mano in offerta speciale.
Li ho visti gettare i neonati nei cassonetti, come spazzatura.
Li ho visti regalare ai giovani sogni già scaduti, inutili.
Li ho visti, infine, piangere sulle tombe dei figli.
Troppo tardi.
                               
                    

lunedì 19 dicembre 2016

ULTIME...


Siria : odiare in diretta è corretto ?     Istigazione all’odio..questo quanto proposto da due differenti 
trasmissioni su SkyTg24 e Radiouno (l’Ora di Religione) inerenti Aleppo e Siria.
Ovviamente è la mia opinione,conta meno del famoso due di briscola,però spero che qualche testata indipendente la riporti (il che non significa condividerla per forza ma essere pluralisti).
Capisco bene che i media generalisti italiani siano,come già contro Saddam Hussein e Gheddafi, a fianco di BombObama nelle crociate per la “esportazione della democrazia” in mezzo mondo e che,in fatto di relative scoperte di massacri ed “armi di distruzione di massa”,si servano di qualunque testimonianza od opinione funzionale allo scopo di abbattere (e possibilmente linciare) Assad oggi e Putin domani..ma “ogni tutto ha un limite”, anche nel vedere un telegiornale o ascoltare una trasmissione “religiosa” (per giunta a pagamento,volontario o meno che sia come nel caso di Sky e Rai) !!
Ieri sera un tal Panella,passato dalla “lotta proletaria” degli anni di piombo alle poltrone (comode) della “cultura” conformista imperante,ha sciorinato un repertorio infinito di insulti su Assad, sul governo siriano,sull’esercito di Damasco,sull’ Iran e gli ayatollah,sugli sciiti tutti e sulle milizie libanesi ed irachene che combattono in Siria ed hanno liberato Aleppo est dal cancro dei #terroristifiloccidentali che la hanno praticamente distrutta.
Ha dimenticato la milizia palestinese e pure i cristiani che combattono con i governativi..ma nessuno è perfetto !!
Per corroborare il suo intervento ha rovesciato di tutto sul “fantoccio di Damasco (Assad)”, oramai “pupo in mano agli iraniani” e “macellaio del suo popolo” ..nessun cenno,ma proprio nessuno, ad un qualche crimine commesso ad Aleppo est nei confronti delle truppe governative e dei civili quando ad “assediare” erano i suoi amati “ribelli”.
Ah, sempre secondo il tizio,la Russia,in Siria, non conta quasi nulla, “ci mette solo l’aviazione”...
Secondo me queste opinioni,espresse con cipiglio fisiognomico, erano un vero e proprio incitamento all’odio non solo contro Assad e soci (politici e militari) ma pure,per traslazione, contro quanti su Assad,Siria,Iran e compagnia bella la pensano esattamente all’opposto di BombObama e dei vari Panella..
Non contesto (non potrei mai) il diritto del tizio ad esprimere quel che pensa,francamente me ne frego..mi importa invece tantissimo che un conduttore di SkyTg24 (forse giornalista) possa permettere uno spettacolo simile senza eccepire nulla in contrario o di diverso.
I social sono stracolmi di post di protesta degli abbonati Sky che sono indignati sul tono della informazione offerta su Aleppo,Siria e terrorismo da una redazione che risulta irraggiungibile via telefonica o mail..ma la mancanza di un minimo contraddittorio è la nota dominante di tutti i servizi e trasmissioni organizzate dalla pay-tv di Murdoch.
Idem,anche se in forma molto più “educata”, stamane a “l’Ora di Religione” su Radiouno..
Prendendo spunto dai discorsi di Papa Francesco, si sono alternati al microfono giornalisti (di Avvenire) ed “esperti” che,in sostanza,hanno riproposto le stesse tesi del sig. (ex comunista) Panella: Assad macellaio,burattino,sciiti complici e pericolosi etc,etc…anche in radio il conduttore (del “servizio pubblico”),tutto compiaciuto per quanto andava sentendo, si è ben guardato dal contraddire qualcosa o far parlare qualcuno “a favore” della liberazione di Aleppo..chissà,magari il Vescovo o dei sacerdoti della città, tanto per restare in ambito cattolico !!
Speranza vana sia per SkyTg24 sia per RadioTiranauno..va così sui media generalisti :
se ne infischiano delle critiche e delle opinioni differenti,seminano disprezzo ed odio verso chi non sia “allineato e coperto” con loro.
Ma,sono certo,cambierà..non so come e quando potrà accadere ma il momento arriverà pure per loro..a buon rendere !!

Grazie per l’attenzione
Vincenzo Mannello
                                                                                                                                               

domenica 18 dicembre 2016

PRONTO IL MES PER COMMISSARIARCI

PRONTO IL MES PER COMMISSARIARCI: ALZARE GLI SCUDI

 
Ci risiamo.
La troika sta preparando un altro colpo di mano come quello del 2011.
Stavolta cerchiamo di farci trovare preparati.
La sconfitta referendaria ha indebolito Renzi e buona parte della compagine pro-UE che ad oggi con molta probabilità è minoranza nel Paese.
Ma è pronto il “Piano B”, preparato da tempo come tutte le scelte importanti promosse dalla Troika che notoriamente non improvvisa mai nulla.
La Troika valuta il rischio concreto che forze “populiste” prendano il sopravvento, sia nel caso di leggi elettorali con premio di maggioranza, che favorirebbero il M5S, che tramite sistemi proporzionali, che potrebbero condurre a coalizioni “anomale” tra movimenti anti-establishment.
Tutto ciò renderebbe comunque più complessa – certo non impossibile – la continuazione del processo di cessione di sovranità verso la UE e rallenterebbe il completamento di due tasselli fondamentali necessari alla Troika, che sono l’unione bancaria e l’armonizzazione fiscale della UE.
Perché è importante l’unione bancaria?
Per controllare l’emissione di moneta scritturale effettuata dalle banche commerciali (che pesa oltre il 95% della massa monetaria “M1”) tra le quali persistono ancora “sacche” sfuggenti, banche legate al territorio come le Banche di Credito Cooperativo che seppur in piccola parte continuano a fornire liquidità alla piccola economia reale rallentando i piani di deflazione e recessione voluti dalla Troika che sono alla base del meccanismo di appropriazione di risorse ai danni dell’economia reale.
D’altro canto, l’urgenza dell’armonizzazione fiscale serve ad evitare competizioni fiscali tra Paesi membri, a precludere ogni forma di uscita dalla morsa del pareggio di bilancio e cancellare il problema dell’evasione fiscale (Equitalia al confronto sarebbe ricordata come un istituto di opere pie…).
L’Italia non è la Grecia né l’Irlanda. 
La possibilità che vengano messi in discussione alcuni cardini della UE è tangibile e rappresenta un precedente che darebbe voce ai movimenti anti-establishment di altri Paesi chiave come Spagna (Podemos), Francia (Front National) e Germania (AFD).
Ci risiamo, dunque. I paralleli con il 2011 sono numerosi, così come simile potrebbe essere la logica che la Troika seguirà per governare la situazione: creare un’emergenza da gestire con strumenti tecnici che conducano al commissariamento del Paese o palesino tale minaccia, allo scopo magari di tenere in vita i governi posticci del post-Renzi.
Nel 2011 l’azione fu gestita dalle agenzie di rating (il braccio) che concertarono una raffica di pesanti tagli del rating del debito italiano (lo strumento) causando un’impennata dello spread (l’effetto) che condusse al Governo Monti (la soluzione).
Oggi l’emergenza è la debolezza patrimoniale delle banche italiane che non soddisfano i criteri di Basilea, in primis di MPS ma anche di Carige, Popolare di Vicenza ed altre.
Dunque, uno degli scenari possibili (sottolineo: uno dei possibili) vede un gruppo di fondi pensione ed istituzionali (il braccio) condurre un attacco speculativo contro il settore bancario italiano attraverso ingenti vendite allo scoperto (lo strumento). Tutto ciò causerebbe il crollo dei prezzi azionari delle banche italiane (l’effetto) la cui crisi renderebbe impraticabile l’intervento di investitori esteri.
Allo stesso tempo i media main-stream additerebbero l’intervento statale come iniquo (palesando una menzogna simile a quella del risparmio dei costi della politica propugnato dal “SI”), spalleggiati dalle agenzie di rating che presto faranno sentire la propria voce (ironicamente proprio mentre una di esse – auspicabilmente – verrà condannata a Trani per la manipolazione di mercato del 2011). Dunque, non resterebbe che ricorrere ad un prestito del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità (la soluzione).
Il MES è un moloch celato dietro i sorrisi rassicuranti dei burocrati della Troika, l’ultimo ritrovato della diabolica ingegneria giuridico-finanziaria a trazione UE. 
E’ ufficialmente un fondo insindacabile ed imperscrutabile di recente costituzione, che ha la veste di organizzazione intergovernativa (su modello FMI) i cui componenti, coperti da immunità totale, arrivano ad includere il Governatore della BCE e il FMI.
In realtà il MES è l’embrione del primo governo direttamente espressione di organismi internazionali, senza alcuna base parlamentare, svincolato da cicli politici e da rischi di caduta, che equivale al commissariamento dell’Italia da parte della stessa Troika. 
E’ un super-ministero con portafoglio in quanto, a differenza degli altri organismi dell’Unione, è l’unico che può contare su un capitale cospicuo, parliamo di €700 miliardi (!) oltre alla possibilità di emettere obbligazioni sui mercati internazionali.
L’Italia si è impegnata a versare al MES 125 miliardi di Euro, in parte già erogati ed in parte richiamabili in qualsiasi momento dal MES, senza necessità di approvazione e senza possibilità di contestazioni. 
A fronte di ciò, nel caso di bisogno, l’Italia dovrebbe chiedere un prestito (!) e accettare una serie di vincoli stringenti relativi a qualsiasi decisione di bilancio pubblico, quindi un formale commissariamento UE sul quel briciolo di sovranità rimasta ancora in mano all’esecutivo nazionale.
Il Governo italiano può ricorrere al MES senza necessità del Parlamento, ed è probabile che questo lavoro sporco lo facciano fare al nuovo cameriere di Palazzo Chigi. 
Fatto ciò, la prossima legge di stabilità dovrà piacere a Draghi, a Lagarde ed agli altri membri della Troika.
Quella contro il MES è una battaglia decisiva, che deve vedere impegnate tutte le forze che hanno a cuore la sovranità del Paese, sia per quel poco di sovranità che è rimasta sia per quel molto che c’è da riconquistare.
Ci distrarranno con la girandola di Palazzo Chigi, con il congresso del PD, con le primarie del centro-destra, con le storie romanzate dietro ad MPS, con la legge elettorale e tanti altri stratagemmi che occuperanno le reti televisive. Tutto purché il colpo di mano vada a segno sotto silenzio.
Le forze parlamentari che si auto-proclamano anti-establishment o populiste avranno quindi la possibilità di dimostrare con i fatti le proprie reali intenzioni, muovendosi una volta tanto d’anticipo con azioni anche eclatanti che denuncino l’ennesimo colpo di mano (e di Stato) da parte dei tecnocrati di Bruxelles.
La proposta politica da cavalcare è la nazionalizzazione di MPS, che avrebbe un duplice effetto: scongiurare il MES e dotarsi di una banca pubblica per raccogliere finanziamenti a tasso zero direttamente presso la BCE! Questa è la contro-mossa che adotterebbe un esecutivo serio.
Anche le forze extra-parlamentari possono fare un importante lavoro sul territorio, tra le associazioni civiche e popolari, ricordando a tutti che l’indebitamento è prima di tutto uno strumento di governo, e storicamente ha rappresentato la continuazione di una guerra con strumenti finanziari.
Alberto Micalizzi 
TRATTO DA:
Ci risiamo. La troika sta preparando un altro colpo di mano come quello del 2011. Stavolta cerchiamo di farci trovare preparati.
La sconfitta referendaria ha indebolito Renzi e buona parte della compagine pro-UE che ad oggi con molta probabilità è minoranza nel Paese. Ma è pronto il “Piano B”, preparato da tempo come tutte le scelte importanti promosse dalla Troika che notoriamente non improvvisa mai nulla.
La Troika valuta il rischio concreto che forze “populiste” prendano il sopravvento, sia nel caso di leggi elettorali con premio di maggioranza, che favorirebbero il M5S, che tramite sistemi proporzionali, che potrebbero condurre a coalizioni “anomale” tra movimenti anti-establishment.
Tutto ciò renderebbe comunque più complessa – certo non impossibile – la continuazione del processo di cessione di sovranità verso la UE e rallenterebbe il completamento di due tasselli fondamentali necessari alla Troika, che sono l’unione bancaria e l’armonizzazione fiscale della UE.
Perché è importante l’unione bancaria? Per controllare l’emissione di moneta scritturale effettuata dalle banche commerciali (che pesa oltre il 95% della massa monetaria “M1”) tra le quali persistono ancora “sacche” sfuggenti, banche legate al territorio come le Banche di Credito Cooperativo che seppur in piccola parte continuano a fornire liquidità alla piccola economia reale rallentando i piani di deflazione e recessione voluti dalla Troika che sono alla base del meccanismo di appropriazione di risorse ai danni dell’economia reale.
D’altro canto, l’urgenza dell’armonizzazione fiscale serve ad evitare competizioni fiscali tra Paesi membri, a precludere ogni forma di uscita dalla morsa del pareggio di bilancio e cancellare il problema dell’evasione fiscale (Equitalia al confronto sarebbe ricordata come un istituto di opere pie…).
L’Italia non è la Grecia né l’Irlanda. La possibilità che vengano messi in discussione alcuni cardini della UE è tangibile e rappresenta un precedente che darebbe voce ai movimenti anti-establishment di altri Paesi chiave come Spagna (Podemos), Francia (Front National) e Germania (AFD).
Ci risiamo, dunque. I paralleli con il 2011 sono numerosi, così come simile potrebbe essere la logica che la Troika seguirà per governare la situazione: creare un’emergenza da gestire con strumenti tecnici che conducano al commissariamento del Paese o palesino tale minaccia, allo scopo magari di tenere in vita i governi posticci del post-Renzi.
Nel 2011 l’azione fu gestita dalle agenzie di rating (il braccio) che concertarono una raffica di pesanti tagli del rating del debito italiano (lo strumento) causando un’impennata dello spread (l’effetto) che condusse al Governo Monti (la soluzione).
Oggi l’emergenza è la debolezza patrimoniale delle banche italiane che non soddisfano i criteri di Basilea, in primis di MPS ma anche di Carige, Popolare di Vicenza ed altre.
Dunque, uno degli scenari possibili (sottolineo: uno dei possibili) vede un gruppo di fondi pensione ed istituzionali (il braccio) condurre un attacco speculativo contro il settore bancario italiano attraverso ingenti vendite allo scoperto (lo strumento). Tutto ciò causerebbe il crollo dei prezzi azionari delle banche italiane (l’effetto) la cui crisi renderebbe impraticabile l’intervento di investitori esteri.
Allo stesso tempo i media main-stream additerebbero l’intervento statale come iniquo (palesando una menzogna simile a quella del risparmio dei costi della politica propugnato dal “SI”), spalleggiati dalle agenzie di rating che presto faranno sentire la propria voce (ironicamente proprio mentre una di esse – auspicabilmente – verrà condannata a Trani per la manipolazione di mercato del 2011). Dunque, non resterebbe che ricorrere ad un prestito del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità (la soluzione).
Il MES è un moloch celato dietro i sorrisi rassicuranti dei burocrati della Troika, l’ultimo ritrovato della diabolica ingegneria giuridico-finanziaria a trazione UE. E’ ufficialmente un fondo insindacabile ed imperscrutabile di recente costituzione, che ha la veste di organizzazione intergovernativa (su modello FMI) i cui componenti, coperti da immunità totale, arrivano ad includere il Governatore della BCE e il FMI.
In realtà il MES è l’embrione del primo governo direttamente espressione di organismi internazionali, senza alcuna base parlamentare, svincolato da cicli politici e da rischi di caduta, che equivale al commissariamento dell’Italia da parte della stessa Troika. E’ un super-ministero con portafoglio in quanto, a differenza degli altri organismi dell’Unione, è l’unico che può contare su un capitale cospicuo, parliamo di €700 miliardi (!) oltre alla possibilità di emettere obbligazioni sui mercati internazionali.
L’Italia si è impegnata a versare al MES 125 miliardi di Euro, in parte già erogati ed in parte richiamabili in qualsiasi momento dal MES, senza necessità di approvazione e senza possibilità di contestazioni. A fronte di ciò, nel caso di bisogno, l’Italia dovrebbe chiedere un prestito (!) e accettare una serie di vincoli stringenti relativi a qualsiasi decisione di bilancio pubblico, quindi un formale commissariamento UE sul quel briciolo di sovranità rimasta ancora in mano all’esecutivo nazionale.
Il Governo italiano può ricorrere al MES senza necessità del Parlamento, ed è probabile che questo lavoro sporco lo facciano fare al nuovo cameriere di Palazzo Chigi. Fatto ciò, la prossima legge di stabilità dovrà piacere a Draghi, a Lagarde ed agli altri membri della Troika.
Quella contro il MES è una battaglia decisiva, che deve vedere impegnate tutte le forze che hanno a cuore la sovranità del Paese, sia per quel poco di sovranità che è rimasta sia per quel molto che c’è da riconquistare.
Ci distrarranno con la girandola di Palazzo Chigi, con il congresso del PD, con le primarie del centro-destra, con le storie romanzate dietro ad MPS, con la legge elettorale e tanti altri stratagemmi che occuperanno le reti televisive. Tutto purché il colpo di mano vada a segno sotto silenzio.
Le forze parlamentari che si auto-proclamano anti-establishment o populiste avranno quindi la possibilità di dimostrare con i fatti le proprie reali intenzioni, muovendosi una volta tanto d’anticipo con azioni anche eclatanti che denuncino l’ennesimo colpo di mano (e di Stato) da parte dei tecnocrati di Bruxelles.
La proposta politica da cavalcare è la nazionalizzazione di MPS, che avrebbe un duplice effetto: scongiurare il MES e dotarsi di una banca pubblica per raccogliere finanziamenti a tasso zero direttamente presso la BCE! Questa è la contro-mossa che adotterebbe un esecutivo serio.
Anche le forze extra-parlamentari possono fare un importante lavoro sul territorio, tra le associazioni civiche e popolari, ricordando a tutti che l’indebitamento è prima di tutto uno strumento di governo, e storicamente ha rappresentato la continuazione di una guerra con strumenti finanziari.
Alberto Micalizzi